Il Filo Rosso – Il Sacro nello Yoga e nel Teatro

Il Filo Rosso - Il Sacro nello Yoga e nel Teatro

Il Filo Rosso – Il Sacro nello Yoga e nel Teatro

Sbam! Il Teatro Sacro: così ho cominciato col botto con questa rubrica, con un tema rispetto al quale mi sento un microbo, in un mondo in cui anche i microbi sono importanti e trovano spazio per la massima espansione di sé.

Tant’è che il pensiero non aveva finito.

Certo, nemmeno due articoli saranno sufficienti, ma partendo dal principio che siamo lo specchio di quello che c’è fuori, quando io entro in un asana e sto in quel sentire, a un certo punto i nodi si sciolgono, si sblocca un pezzetto e posso spingermi fino al nodo successivo, dopo non lo so cosa c’è. Sinceramente non so se in una vita arriviamo a sbloccarne fino in fondo anche solo uno, noi ce lo auguriamo e facciamo del nostro meglio.

Così è anche per il nostro filo rosso, che un pezzettino alla volta, troverà il suo modo necessario per districarsi e chissà se riuscirò mai a passare al secondo argomento.

È il 23 febbraio 2021, siamo a un anno dall’inizio della percezione della pandemia, sono sempre in provincia di Milano, ma il mio scenario è completamente cambiato: mi trovo in una dimensione in cui il concetto di sacro è pane quotidiano, da qui la necessità di provare a spingermi un po’ più in là.

 

Svadhisthana – Secondo Chakra

 

Ne Il sanscrito come lo capivo io (primo numero di una trilogia che non scriverò, ma con dei titoli favolosi) Svadhisthana, mica per niente anche detto chakra sacrale significa “la propria dimora”; è il centro del sentire, risponde al piacere, si trova sotto l’ombelico e riguarda tutta la sfera lombare, addominale, genitale.

Io il secondo chakra lo sento scalpitare in disequilibrio a tanto così dalle fiamme eterne da quando avevo circa cinque anni. È  il luogo in cui ho depositato il senso di colpa ancestrale, l’oppressione femminile, le mie ombre tutte, la connessione uterina delle madri, l’antica rabbia cieca.

Gli yogini, gente strana, ci fanno sapere che nel sacro ci vanno anche la sessualità, la creatività a gamba tesa e che ha anche a che vedere con la parte più inconscia di noi.

L’inconscio ci riporta a qualcosa che c’è e non conosciamo di noi, il famigerato lato oscuro. La parte oscura è potenzialmente necessaria, ma non ancora portata alla luce, non ancora comprensibile. La si conosce, perché si manifesta, ma non ne siamo consapevoli.

 

Il Filo Rosso - Il Sacro nello Yoga e nel Teatro

Sublimare le ombre

 

L’ombra è qualcosa che sento mia, che mi appartiene, che sento profondamente radicata proprio al centro del ventre, si esprime con la sessualità e l’arte e devo fare un lavoro artistico non indifferente per non incanalare tutta quella roba lì nella sessualità. Spoiler: sono ancora in alto mare.

Ma l’ombra non è solo roba mia, è pure tua, che tu la riconosca o meno; è qualcosa che sente sua anche il teatro (tutte le forme d’arte), che spesso si trova a indagare proprio lì, prima di portare qualcosa alla luce. Un esempio drammaturgico riguarda i cattivi di Shakespeare, che funzionano e ci affascinano perché ne riconosciamo l’umanità, ci riconosciamo nelle loro ombre, così il cattivo non è relegato a mostro, ma mostro è una caratteristica dell’umano. L’ombra ha a che fare col teatro anche a livello esperienziale, ma per quello mi serve una sala prove, perché indagare le ombre a teatro, pur complesso in ogni caso, è comunque più difficile a dirsi che a farsi.

In generale abbiamo perso l’abitudine a indagare nelle nostre ombre, demonizzando tutto ciò che ci permette di farlo, continuando a esaltare il grande nulla che ci ostacola, che in grande fin dove arrivo io si chiama patriarcato, chiesa cattolica e capitalismo, ma ognuno ha la sua forma di oppressione.

Sarebbe più facile se fossimo liberi di guardarci le nostre ombre.

Non sono molti, ma esistono luoghi in cui alla fine l’arte e la sacralità si intrecciano e i più liberi riescono addirittura a danzare con le proprie ombre.

Quelli sono i miei luoghi sacri.

Quella è La sacralità come la intendevo io.

 

 

Dott.ssa Fousau

 

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